Confina con l' Ungheria, la Romania, la Bulgaria, la Macedonia del Nord, il Montenegro, la Bosnia ed Erzegovina, la Croazia e l' Albania. Conta circa 7 milioni di abitanti, la sua capitale è Belgrado.
La Serbia era parte della Jugoslavia, fino al 1992, successivamente ridotta alla sola Unione Statale di Serbia e Montenegro ma, in seguito al referendum del 21 maggio 2006, il Montenegro ha votato per l'indipendenza, la federazione è stata sciolta e la Serbia (così come il Montenegro ) è divenuta uno Stato sovrano.
Per molto tempo i serbi vissero divisi nei due patriarcali principati di Raška e Zeta. Nel 1170, Stefan Nemanja, grande zupano (veliki župan) di Raška, che aveva preso il potere nel 1166 dopo la battaglia di Zvečan (Kosovo), detronizzando ed esiliando i fratelli rivali, riuscì ad estendere il suo dominio sulle tribù serbe e sulla regione di Zeta (l'attuale Montenegro ). All'epoca del passaggio della terza crociata, capeggiata da Federico Barbarossa, Stefano Nemanja tentò di assicurarsi l'appoggio dei crociati; si incontrò perfino con il Barbarossa a Niš, nel 1189, e poi di nuovo l'anno seguente, ottenendo dall' imperatore di Bisanzio, Isacco II Angelo, il riconoscimento dell'indipendenza della Serbia.
Dopo aver abdicato a favore del suo secondo figlio Stefano II detto Prvovenčani (1196-1227) ed avergli ceduto la corona di principe di Rascia (al primogenito Vukan II era stato affidato invece il Principato di Zeta), Stefano Nemanja si ritirò inizialmente nel monastero di Studenica e in seguito in quello di Vatopedi sul monte Athos, dove si trovava già un altro dei suoi figli, Rastko, il figlio minore, più noto con il nome di Sava. Stefan I riuscì, con difficoltà, a conservare l'indipendenza della Serbia, sia nei confronti dell' Impero latino di Costantinopoli, formatosi dopo la quarta crociata, sia dall' Impero bizantino, ricostituito a Nicea.
Stefano II si alleò con Roma e la Repubblica di Venezia, sposando Anna Dandolo, nipote del doge Enrico Dandolo.