La vicenda si svolge a Norimberga verso la metà del XVI secolo: a quel tempo, Norimberga era un libero comune imperiale e uno dei centri del Rinascimento nordeuropeo. Al centro della storia vi è la realmente esistita corporazione dei Meistersinger (Maestri Cantori), un'associazione di poeti e musicisti "dilettanti", provenienti soprattutto dai ceti artigiani e popolari. Questi artisti svilupparono una serie di regole proprie di composizione e di esecuzione, che Wagner studiò dettagliatamente. Il poeta - ciabattino Hans Sachs, protagonista, è un personaggio storico realmente esistito: Hans Sachs (1494-1576) fu il più famoso dei maestri cantori e una delle figure più amate della letteratura tedesca delle origini.All'anziana saggezza di Sachs, ma soprattutto allo sgradevole conformismo di Beckmesser, Wagner contrappone il giovane cavaliere Walther, che partecipando all'annuale raduno dei maestri cantori vince la gara di canto e la mano della bella Eva.
L' opera I maestri cantori di Norimberga deve parte del suo fascino alla fedele ricostruzione storica della Norimberga rinascimentale e delle tradizioni delle corporazioni. Essa simboleggia idealmente lo spirito della "sacra arte tedesca" come elemento di coesione nazionale e popolare, anche superando l' istituzione stessa dello Stato. Nelle parole conclusive del poema, infatti, si legge :"Finisca pure in polvere il Sacro Romano Impero, e ci resterebbe sempre la sacra Arte tedesca!"
Secondo il critico Rubens Tedeschi, i Cantori di Norimberga incarnano il glorioso "Volk" (il popolo), dapprima ancorati alle borghesi formule tradizionali, poi pronti a lanciarsi con Walther verso una nuova verità pur restando i medesimi luterani "tutti d' un pezzo ". Il "gregge", come lo definì graziosamente lo stesso Wagner, cambia fronte ma non cambia aspetto.