Una felce è un membro di un gruppo di piante vascolari che si riproducono attraverso le spore e non hanno né semi né fiori. Differiscono dai muschi per essere vascolari, cioè per avere tessuti specializzati che conducono acqua e sostanze nutritive, per avere steli ramificati e per avere cicli di vita in cui lo sporofito è la fase dominante. Come altre piante vascolari, le felci hanno foglie complesse chiamate megaphyll, che sono più complesse delle microfille dei clubmoss. La maggior parte delle felci sono felci leptosporangiate, a volte indicate come vere felci. Producono teste di violino arrotolate che si srotolano e si espandono in fronde. Il gruppo comprende circa 10.560 specie esistenti conosciute.
Le felci sono definite qui in senso lato, essendo tutte le Polypodiopsida, comprendenti sia le leptosporangiate (Polypodiidae) che le felci eusporangiate, quest'ultima a sua volta composta da felci diverse da quelle denominate vere felci, tra cui equiseti o giunchi flagellanti, felci di felci, felci marteoidali, e felci opossoglossoidi.
Le felci appaiono per la prima volta nei reperti fossili circa 360 milioni di anni fa, nel tardo periodo Devoniano, ma molte delle famiglie e delle specie attuali non comparvero fino a circa 145 milioni di anni fa nel primo Cretaceo, dopo che le piante da fiore arrivarono a dominare molti ambienti. La felce Osmunda claytoniana è un esempio supremo di stasi evolutiva; prove paleontologiche indicano che è rimasto invariato, anche a livello di nuclei e cromosomi fossili, per almeno 180 milioni di anni.
Le felci non hanno un'importanza economica importante, ma alcune sono utilizzate per il cibo, la medicina, come biofertilizzanti, come piante ornamentali e per il trattamento dei terreni contaminati.
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